Come nasce la terapia breve strategica

Come nasce la terapia breve strategica

La Terapia Breve Strategica nasce e si evolve nell’ultimo secolo che ben si discosta dai classici modelli psicoterapeutici.

Ma per comprendere la sua innovazione e geniale essenza, facciamo un salto in dietro e ripercorriamo brevemente la nascita di questa terapia.

Colgo l’occasione, in questa maniera, per citare il lavoro di importanti autori che hanno contribuito alla evoluzione della Terapia Breve.

Mental Research Istitute (MRI)

Nel 1952, in California, G. Beatson accompagnato dal suo team formato da J. Weakland e J. Haley, iniziò a spingersi verso teorie comunicative internazionali.

Beatson, infatti, cominciò ad elaborare pensieri diametralmente opposti a quelli fino ad allora studiati.

Cercava di trovare delle spiegazioni al comportamento umano.

Il nuovo gruppo di ricerca, pertanto, iniziò ad abbandonare le concezioni psicodinamiche, per tutti ritenuti pilastri della psicologia.

I ricercatori iniziavano, invece, a dare spazio all’influenza che le relazioni sociali potevano avere sul singolo.

Presto alla squadra di Beatson si unirono grandi psicoterapeuti come:

  • William Fry,
  • Jhon Don Jackson,
  • Paul Watzlawick,
  • Virginia Satir.

Fu proprio Don Jackson che, nel 1958, fondò il Mental Research Istitute (MRI) costituendo il famoso gruppo di Palo Alto, in California.

Lui si ispirò particolarmente alle teorie di Sullivan.

La teoria interpersonale di Harry S. Sullivan diceva che “una personalità non può mai venire isolata dal complesso di relazioni interpersonali nel quale vive e si sviluppa il suo essere”, 1945.

Sullivan e Jackson

Ma le relazioni interpersonali di cui parlava lo psichiatra inglese durante le terapie, erano quelle che il paziente aveva avuto nel passato.

Secondo la sua deduzione, potevano essere all’origine del disturbo presentato dalla persona in esame.

Prendendo spunto da Sullivan, ma differenziandosi da lui, Don Jackson iniziò a lavorare osservando le effettive relazioni che il paziente in questione aveva nel presente.

Oltre alla Teoria Interpersonale di Sullivan, gli studiosi combinarono una serie di teorie.

Lo scopo ultimo era quello di spiegare meglio l’importanza dell’interazione umana nel comportamento di un uomo:

  • teoria dei sistemi,
  • dell’informazione,
  • arrivando a considerare i concetti della causalità retroattiva e circolare, tratti proprio dalla cibernetica.

Sarebbe errato pensare che la TBS rinnega i principi basilari della psicologia individuale e dei presupposti biologici.

  1. In primis perché, in quel tempo, la psicoanalisi costituiva la teoria dominante tra i professionisti. E l’intero team di Beatson era perfettamente formato in analisi freudiana o sullivaniana o junghiana.
  2. Secondo perché, nessuno di loro, proprio perché formatisi in scuole psicodinamiche, riteneva le informazioni intrapsichiche inutili e poco importanti. Ma le considerava semplicemente poco pertinenti a definire e affinare la nuova terapia.

Capitanati da nuove prospettive, i nuovi studiosi iniziarono a spostare la loro attenzione verso un’altra direzione.

Dalle dinamiche prettamente interne all’individuo, difatti, vengono prese in considerazione le dinamiche esterne.

Le quali, inesorabilmente, vanno ad attivare e influenzare quelle interne, in un continuum circolare che non può essere trascurato.

La TBS

Nel 1970 il gruppo di Palo Alto presenta alla comunità dei terapeuti i risultati del progetto “Brief Therapy Center”.

Watzlawick, Weakland, Fisch 1974 , Weakland et alt. 1974, davano vita alla Terapia Breve.

Grazie ad un interesse sempre più intenso, Paul Watzlawick approfondisce e sistematizza i principi teorico-applicativi della comunicazione terapeutica.

Pragmatica della comunicazione umana, 1971. Che apportava un sostanziale contributo al mondo della psicologia.

Il successivo incontro di due grandi menti, Nardone e Watlawick, determina lo sviluppo dell’approccio ereditato dalla Scuola di Palo Alto.

Ora ci si dirigeva verso un nuovo modello ancora più efficace ed efficiente.

Il più innovativo modulo era basato, non sulla psichiatria, ma sulla tradizione della filosofia della scienza, della logica e dello studio della comunicazione.

Ed, oggi, può essere validamente applicato in maniera specifica a differenti problemi psicologici.

Nel 1987, per volontà di Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, viene fondato il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.

Ancora oggi attivo e sede di ricerca, di attività clinica e di formazione.

I molti riconoscimenti scientifici internazionali, hanno portato molti colleghi stranieri all’apprendimento di un modello di intervento rivoluzionario.

Che risulta ad oggi una Tecnica Terapeutica Internazionale.

Psicologo e Psicoterapeuta Bari
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